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Supercanaleta

 

Sempre più in ritardo… ma come si dice, meglio tardi che mai!!!

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Sono all’incirca 2 anni che sentivo parlare della parete nord del Sirente e della bellezza di questo posto, ma per un motivo o per un altro non ero mai riuscito ad andarci. La prima volta che mi era venuto in mente di passarci era l’estate 2008, durante il mitico tour a bordo della Poderosa girovagando per il sud d’Italia. Poi quella volta saltò e così mi rimase sempre questa idea fissa. L’anno scorso girando su internet ho trovato alcune relazioni di vie sulla parete nord. Sono subito rimasto stregato dall’ambiente e dalla bellezza del posto ed è così che ne ho parlato con Nicola e ci siamo detti che quest’anno ci saremmo andati. Così è stato, grazie anche a un inverno un po’ pazzarello, che ha permesso di avere buone condizioni nella prima settimana di aprile. Purtroppo non si trovano facilmente relazioni sulle vie del Sirente e l’unica che sembrava alla nostra portata era la via Supercanaleta.

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Il nome è tutto un programma, ma è perfettamente azzeccato. Finalmente le condizioni sembrano promettere bene e così sabato pomeriggio si parte. Già la strada che porta ai Prati del Sirente è bellissima, in un ambiente spettacolare. Arriviamo sabato pomeriggio sul far del tramonto. Non c’è nessuno. Solo noi, la montagna, qualche pecora… e un posto fantastico. Parcheggiamo in quella che ci sembra la piazzola più comoda per partire l’indomani.

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Unico neo, nella piazzola non c’è acqua, ma per fortuna abbiamo una carta topografica e vediamo che un paio di km più avanti, lungo la strada, c’è una sorgente. Il posto dove è situata la sorgente è molto carino. Quando torniamo sta ormai facendo buio. Giusto il tempo per scattare alcune foto e sistemare il choce-cama (la mia macchina) per dormire la notte.

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E poi ci mettiamo a guardare le stelle. Si vede tutta la volta celeste, costellazioni, satelliti, aerei, caccia bombardieri! Il tutto immersi in un silenzio irreale. Io vado a “letto”, sono troppo stanco e soprattutto c’ho freddo, siamo passati dai 28 gradi di Perugia ai 3/4 gradi di qui! Sveglia programmata ore 5, non conosciamo il sentiero e dobbiamo arrivare all’attacco presto. La notte fa un freddo cane, a considerare dal mio camel-bag che è diventato un blocco di ghiaccio! Alle 5 non sentiamo la sveglia ed è così che ci alziamo verso le 6... cazzo! Colazione veloce, preparazione materiale e si parte. Non sto benissimo, ho mal di gola temendo… e molta spossatezza.

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Il sentiero dapprima sale in leggera salita in una faggeta bellissima poi si fa più ripido piegando a destra tra le due collinette. Presenti numerosi ometti di pietra. Impieghiamo all’incirca 1,30 h per arrivare alla base della parete nord. Il posto è bellissimo, disseminato di valanghe di proporzioni gigantesche che fanno intuire che bisogna essere sicuri delle condizioni prima di venire! Dalla base della parete per arrivare all’attacco di Supercanaleta impieghiamo una altra ventina di minuti. L’attacco della via è facilmente distinguibile.

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La via parte subito molto ripida 65/70° nella stretta goulotte, il ghiaccio è buono, decidiamo di salire slegati anche per fare prima, visto che ci troviamo alla base di un bel colatoio. Infatti mentre saliamo si staccano dei blocchi di ghiaccio per fortuna senza conseguenze. La goulotte si fa sempre più stretta ma comincia a spianare. Presente sulla destra in uscita dopo la strettoia una clessidra con cordino dove, se serve, fare una sosta. Siamo alla base del tiro di misto che immette sul canale di Supercanaleta. Salgo io. Il tiro che segue è di misto ma non presenta particolari difficoltà, in uscita mi sono protetto con un chiodo sulle rocce di sinistra e ho fatto sosta sulle rocce sempre a sinistra, utilizzando un chiodo da roccia e una piccozza (50 m III- , dipende dalle condizioni). Ora inizia il vero e proprio canale. Saliamo di conserva, Nicola davanti, io dietro. La neve non è delle migliori. Sulla testa incombono minacciose cornici di proporzioni pazzesche! Il canale sale costante e mai troppo ripido 55° in qualche punto 60°. Sempre dritti, sempre più su. Un po’ esposto. La neve non è bellissima, presente uno strato di 15-20 cm di neve marcetta su uno strato sottostante di ghiaccio.

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A un certo punto ci troviamo la via sbarrata! “e mo cazzo dove si va?” siamo finiti sulla cresta (scopriremo dopo che abbiamo seguito il percorso originale della via, le altre sono varianti), scavalcata la cresta si aggirano le rocce sull’altro lato, si sale su di esse (II grado) poi un passaggino (III) e con un traverso (io non amo i traversi!) espostino su neve ci si reimmette nel canale per fare gli ultimi 40-50 metri. Siamo in vetta! Abbiamo impiegato 3 ore. Abbraccio. E anche questa è caduta sotto le nostre piccozze. Possiamo ora vedere da vicino le cornici, paurose!!

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Le vie del Sirente vanno affrontate con neve molto stabile e la mattina presto! Saliamo fino in vetta dove ci gustiamo un panino ammirando il panorama. C’è un silenzio irreale, mi vengono in mente le parole della canzone “The sound of silence”.

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Per scendere utilizziamo il canale Gemello, max 45°. Anche qui è presente un’importante cornice che riusciamo a scendere passando faccia a valle tutto a destra. Bellissima due giorni bellissima via e bellissimo posto. Un grazie particolare a Nicola, mio compagno di cordata in tutte le vie.

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Michele Profeta

pubblicato sul blog  Michele Profetaaprile 2011

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