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Il Tempio: canale della direttissima


Lungo la carrozzabile che va da Rocca di Mezzo a Secinaro, in prossimità dei Prati del Sirente a q 1129, c’è un parcheggio con un’area attrezzata per pic-nic, dove ha inizio la nostra alpinistica per raggiungere il Tempio 2099 slm. 

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Prima di inoltrarsi nel bosco di faggi c’è una cappelletta dedicata a San Gualberto, patrono dei Forestali. Per tracce di sentiero (labili segni rossi a tratti) si raggiunge la Fossa del Pratiglio (1399 slm), dove un tempo ci doveva essere anche un piccolo laghetto per la presenza, tutt’ora, di piante palustri. Attraversata questa piccola fossa, si piega a dx, evitando di rimanere incassati nel vallone, dove alcune slavine ne hanno ostruito parzialmente il passaggio. Una volta usciti dal bosco, si raggiunge un conoide con la presenza di un piccolo nevaio che un tempo, forse, faceva parte delle “neviere” del Sirente. Infatti questa “labile traccia” conduce proprio alla base del nevaio.

 

Superata questa vedretta si comincia ad arrampicare su balze erbose e piccoli arbusti con passaggi fino al II, conquistando il canale più marcato a q.1850, situato proprio sotto le pareti di destra del Canalone Majore. Dalla base del canale, molto ampia, dopo due piccoli e facili saltini, si raggiunge una comoda sosta (chiodo lasciato in posto), dalla quale si piega subito a dx con un passaggio di III, evitando una placca al centro del canale. Si risale per circa 40 metri una cengia erbosa e piccole roccette instabili, dove le protezioni sono un po’ difficili, fino a rientrare nel canale originario, dove è stata attrezzata una seconda sosta (materiale lasciato in posto). 

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Si piega di nuovo verso dx, con un passaggio di IV+, per evitare il centro del canale, formato in questo tratto da roccette instabili e strapiombanti che non consentono alcuna protezione. Si continua a salire su questa balza erbosa con passaggi fino al III-, fino a raggiungere la base della parete strapiombante del Tempio (70 m).

  

A questo punto le difficoltà alpinistiche sono terminate; infatti con una piccola discesa verso sx si riprende il canale originario e, per un “comodo” pendio, formato da pietrame abbastanza stabile, si perviene alla selletta del Tempio, e da lì in vetta (30 m). In questo piccolo tratto è stata applicata una corda fissa che ne facilita di molto la scalata alla vetta (2099 slm).

  

Per la discesa due opzioni: una volta scesi dal Tempio e riconquistata la selletta si risale verso Nord fino a raggiungere la cresta del Sirente (q.2278): 1) A sx per la vetta del Monte Sirente (3342 slm) con discesa per la Valle Lupara (sentiero 15) fino allo chalet del Sirente (1156 slm); 2) a dx per la cresta (sentiero 14) fino all’abitato di Rovere (1350 slm).

 

Paolo Boccabella

pubblicato su I Corridori del cielo4 novembre 2018

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